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Lettera aperta dai rifugiati del Centro Morandi (Roma)

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Come sapete sono di parte. Sono un operatore del Consorzio Italiano di SolidarietĆ  di Trieste e con i rifugiati ci lavoro. Allā€™interno della nostra associazione ĆØ girata una lettera ā€œapertaā€ dei rifugiati del Centro Morandi di Roma, in questi giorni attaccatto, bombardato e, alla fine, sgombrato. In fin dei conti hanno vinto ā€œloroā€, ha vinto la paura, e, come dice il Fatto Quotidiano di ieri, ha vinto la violenza fascista.12

LaĀ lettera la pubblico comunque perchĆØ descrive le persone che ognuno di noi operatori che lavora con i migranti, rifugiati o profughi ha imparato a conoscere e apprezzare.

In questo clima inoltre da inizio di tempesta, la sezione triestina di Forza Italia si concede il lusso di fare propaganda idiota, buttando benzina sul fuoco che ĆØ ormai divampato. Potete trovare una foto della propaganda illuminata al fondo di questo mio breve intervento.

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Lettera aperta dei rifugiati del Centro Morandi

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Tutti parlano di noi in questi giorni, siamo sotto i riflettori: televisioni, telegiornali, stampa. Ma nessunoĀ veramente ci conosce.Ā Noi siamo un gruppo di rifugiati,3 5 persone provenienti da diversi Paesi: Pakistan, Mali, Etiopia, Eritrea,Ā Afghanistan, Mauritania, eccā€¦Non siamo tutti uguali, ognuno ha la sua storia; ci sono padri di famiglia,Ā giovani ragazzi, laureati, artigiani, insegnanti, ecc..ma tutti noi siamo arrivati in Italia per salvare le nostreĀ vite. Abbiamo conosciuto la guerra, la prigione, il conflitto in Libia, i talebani in Afghanistan e in Pakistan.Ā Abbiamo viaggiato, tanto, con ogni mezzo di fortuna, a volte con le nostre stesse gambe; abbiamo lasciatoĀ le nostre famiglie, i nostri figli, le nostre mogli, i nostri genitori, i nostri amici, il lavoro, la casa, tutto. NonĀ siamo venuti per fare male a nessuno.Ā In questi giorni abbiamo sentito dire molte cose su di noi: che rubiamo, che stupriamo le donne, cheĀ siamo incivili, che alimentiamo il degrado del quartiere dove viviamo. Queste parole ci fanno male, nonĀ siamo venuti in Italia per creare problemi, nĆ© tantomeno per scontrarci con gli italiani. A questi ultimiĀ siamo veramente grati, tutti noi ricordiamo e mai ci scorderemo quando siamo stati soccorsi in mare dalleĀ autoritĆ  italiane, quando abbiamo rischiato la nostra stessa vita in cerca di un posto sicuro e libero. SiamoĀ qui per costruire una nuova vita, insieme agli Ā italiani, immaginare con loro quali sono le possibilitĆ  perĀ affrontare i problemi della cittĆ  uniti insieme e non divisi.Ā Ćˆ da tre giorni che Ā viviamo nel panico, bersagliati e sotto attacco: abbiamo ricevuto insulti, minacce, bombe carta. Siamo tornati da scuola e ci siamo sentiti dire ā€œnegri di merdaā€; non capiamo onestamente cosa abbiamo fatto per meritarci tutto ciĆ². Anche noi viviamo i problemi del esattamente come gli italiani; ma ora non possiamo dormire, non viviamo piĆ¹ in pace, abbiamo paura per la nostra vita. NonĀ possiamo tornare nei nostri Paesi, dove rischiamo la vita, e cosƬ non siamo messi in grado nemmeno diĀ pensare al nostro futuro.Ā Vogliamo dire no alla strada senza uscita a cui porta il razzismo, vogliamo parlare con la gente, confrontarci.Ā Sappiamo bene, perchĆ© lo abbiamo vissuto sulla nostra stessa pelle nei nostri Paesi, che la violenza generaĀ solo altra violenza. Vogliamo anche sapere chi ĆØ che ha la responsabilitĆ  di difenderci? Il Comune di Roma,Ā le autoritĆ  italiane, cosa stanno facendo? Speriamo che la polizia arresti e identifichi chi ci tira le bombe. Se qualcuno di noi dovesse morire, chi sarebbe il responsabile?Ā Non vogliamo continuare con la divisione tra italiani e stranieri. Pensiamo che gli atti violenti di questiĀ giorni siano un attacco non a noi, ma alla comunitĆ  intera. Se il centro dove viviamo dovesse chiudere, nonĀ sarebbe un danno solo per noi, ma per lā€™intero senso di civiltĆ  dellā€™Italia, per i diritti di tutti di poter vivereĀ in sicurezza ed in libertĆ . Il quartiere ĆØ di tutti e vogliamo vivere realmente in pace con gli abitanti. PerĀ questo motivo non vorremmo andarcene e restare tutti uniti perchĆ© da quando viviamo qui ci sentiamoĀ come una grande famiglia che nessuno di noi vuole piĆ¹ perdere, dopo aver perso giĆ  tutto quello cheĀ avevamo.Ā 

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Questo invece ĆØ ilĀ sensibileĀ e ignorante volantino che Forza Italia qua a Trieste sta mettendo in giroĀ per favorire lā€™integrazione. Ci sarĆ  sempre il capro espiatorio in questo mondo, ma ĆØ ora di finirla con questa falsa informazione e Ā questa propaganda da secolo che fu.

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Propaganda FI


  1. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/13/tor-sapienza-continua-rivolta-anti-immigrati-via-spostamento-rifugiati/1209470/Ā ā†©

  2. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/14/tor-sapienza-minori-portati-via-contestato-marino-buffone-vattene/1211231Ā ā†©

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